Si fa un grande discutere sull'autenticità dell'arte. Mi riferisco all'espressione di reali contenuti, innati nella natura del creativo, e trasposti in una rappresentazione della vita dei sentimenti.
Un intento che, tra miraggi di facili guadagni, tra le mille distrazioni dell'epoca dei media, trova sempre più raramente il suo compimento.
Se c'è una cosa che può essere distintiva di Giuliano Cotellessa, è il fatto di esere rimasto fuori da tale contesto poco edificante.
Non si è affatto abbagliare dalle sirene del marketing dell'arte, non è andato dietro alla prima moda per seguire la corrente. E' rimasto fedele ai suoi valori, nella pittura come nella vita.
Il suo rifiuto di essere un contemplatore ozioso dell'esistere, prima di tutto come uomo e poi come elemento partecipe di una tendenza culturale rinnovatrice del nostro tempo, ci restiuisce la sua essenza.
Cptellessa è votato all'azione, non alla staticità, alla schiettezza piuttosto che all'asservimento.
150 mostre in tutto il mondo, riconoscimenti espliciti da parte di gente come Morricone o Ginesi, tanto per citarne un paio, testimoniano quanto il suo messaggio abbia fatto breccia.
mercoledì 5 maggio 2010
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